di Oswald J. Smith
Capitolo 9:
Veri fondamenti
1. Rinnovarsi
2. Il vero
fondamento
3. Natura dell'Opera
di Cristo
4. Opera
sufficiente
5. Motivo dell'Opera
6. Estensione dell'Opera
1. Rinnovarsi
Nelluomo
non cè la scintilla della vita divina;
la vecchia natura decaduta non può riabilitarsi.
Gli uomini parlano
spesso di rinnovamento di vita; dicono di voler
cambiare vita, e fanno piani e propositi, ma
tutto inutile: da soli non potranno fare nulla,
e la loro vita passata non potrà mai
cancellarsi.
Uno
scolaro, per esempio, fa una brutta macchia
dinchiostro sul suo bel quaderno nuovo.
Non vuole vedere quella macchia e volta uno o due fogli.
Egli, ora, ha sotto gli occhi una bella pagina pulita e
su questa fa il suo compito. Passa il maestro ed osserva.
Bello! Tutto ben pulito ed ordinato.
Vuole lodare la diligenza dellalunno, ma prima vuol
vedere anche i compiti precedenti; sfoglia il quaderno e
vede la brutta macchia.
È una cosa buona
voler cominciare una vita nuova, ma non
possiamo cancellare la vita passata.
Che sarà di essa?
Dovremo
rendere conto a Dio di tutta
la nostra vita.
Non
dice la Scrittura: «Dio farà venire in
giudizio ogni opera; tutto ciò che è occulto, sia bene,
sia male»? (Ecclesiaste 12:16).
Non hai macchie
nella tua vita passata? Non temi che Dio possa
gettare su di esse il Suo sguardo divino?
Oh, sì,
caro amico: tutti abbiamo delle brutte pagine
nella nostra vita, ma non dobbiamo temere che
Dio vi getti il Suo sguardo misericordioso.
Voglio
riferire ciò che si racconta di Lutero.
Un giorno gli si presentò il diavolo con un gran foglio
scritto da tutte due le parti.
«Che é questo foglio?»,
chiese Lutero.
«Sono i tuoi peccati»,
rispose Satana.
«I miei peccati? Vorrei
esaminare il foglio».
Lesse
dalla prima allultima parola e vide che il diavolo
aveva detto il vero. Erano proprio i suoi peccati,
peccati ai quali non pensava più da tempo; non li
ricordava più, ma ora che li leggeva su quel foglio,
ricordava benissimo di averli commessi.
«Ebbene: -
disse Lutero - sono questi i
miei peccati?»
«Si, -
rispose Satana - ma ce ne sono
altri».
«Voglio vederli»,
disse Lutero.
Pochi
istanti dopo, Satana ricomparve con una nuova lista ed
anche questa volta Lutero dovette riconoscere che si
trattava di colpe da lui commesse.
«Penso che non ce ne siano
più», disse Lutero.
«Oh, non abbiamo finito ancora!»,
rispose il maligno con un sarcastico sorriso sul
volto.
«Fammi vedere tutto»,
replicò Lutero.
Satana
scomparve e tornò con un terzo foglio che fu esaminato
attentamente.
«Si, -
ammise Lutero - sono proprio
tutte colpe che ho commesso. Ce ne sono ancora altri
di questi fogli?»
«No»,
disse Satana.
Lutero
allora si avvicinò tranquillamente al suo tavolo,
intinse la penna nellinchiostro rosso e attraverso
tutte quelle pagine scrisse: «Il
sangue di Gesù, Suo Figliuolo, ci purifica
da ogni peccato» (1ª Giovanni 1:7).
Il
diavolo lanciò a Lutero uno sguardo pieno di odio e
scomparve.
Amico,
anchio ho peccato, anchio sono colpevole come
tutti gli uomini, ma, grazie a Dio, tanti
anni fa accettai Cristo come mio personale Salvatore
ed Egli lavò col Suo sangue prezioso
tutti i miei peccati.
Oggi,
come Lutero, posso scrivere anchio attraverso le
pagine brutte della mia vita passata, «Il
sangue di Gesù Cristo, Suo Figliuolo; ci purifica da
ogni peccato».
I miei peccati sono
ora cancellati; Dio vede in me il Suo Figliuolo; mi
vede rivestito della giustizia di Cristo e vede i
miei peccati coperti dal sangue divino del Redentore.
Alleluia!
Esamina te stesso, mio
caro amico, e cerca di acquistare la più assoluta
fiducia in Cristo.
Non lasciarti ingannare.
La salvezza si ha solo per mezzo di Cristo;
solo per mezzo Suo possiamo entrare nella Patria celeste.
Ogni altra via è stata scelta
dalluomo e si mostrerà sicuramente inutile e
pericolosa.
2. Il vero
fondamento
Circa
quattromila anni fa, un pomeriggio famoso nella storia
del popolo di Dio, due uomini salivano faticosamente il
monte Moriah. Erano padre e figlio e si chiamavano
rispettivamente Abrahamo ed Isacco. Non parlavano molto,
perché il cuore del vecchio era oppresso da un grave
dolore ed il figlio non osava distrarlo dal suo silenzio
e dalla sua meditazione.
Erano ormai arrivati alla cima.
«Ecco
il fuoco e la legna; ma dovè lagnello
per lolocausto?»,
chiese Isacco, ignaro del terribile ordine che Dio
aveva dato al padre.
«Figliuol
mio, - rispose il
buon vecchio - Iddio se lo
provvederà».
Eressero
laltare e, in obbedienza allordine di Dio, il
giovane Isacco venne legato e posto su di esso. Abrahamo
prese il coltello e alzò la mano per trafiggere il cuore
del suo adorato figliuolo.
Ma langelo dellEterno gli gridò dal cielo e
disse:
«Abrahamo,
non toccare il fanciullo! Ho visto la tua obbedienza
e mi basta. Voltati!»
Abrahamo
alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sè un montone,
preso per le corna in un cespuglio. Allora si mosse,
prese il montone e lofferse in olocausto invece del
figliuolo.
(cfr.
Genesi 22:11-14).
Invece
del figliuolo.
Centinaia
e centinaia di anni dopo, Dio provvide lAgnello
che doveva morire in luogo del peccatore.
Quando
il Figlio di Dio venne appeso alla croce del
Calvario, nessuno poté prendere il Suo posto;
Egli mori per me, per te,
per tutti i peccatori.
Ecco la base, la vera base della
nostra salvezza.
Possiamo
essere salvati e siamo salvati perché Cristo ha
preso il nostro posto, perché è morto sulla
croce per noi; solo questo é il vero fondamento
della nostra salvezza.
2000 anni fa, Cristo ci ha salvati e redenti con
la Sua morte sulla Croce.
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3. Natura dell'Opera
di Cristo
Esaminiamo prima di
tutto la natura dellopera di Cristo.
Se
il Calvario insegna qualche cosa si tratta
certamente della sostituzione.
Lopera di Cristo fu
unopera di sostituzione.
Come il montone prese il
posto del figlio di Abrahamo, cosi Cristo prese il
posto del peccatore.
Barabba
vide con i propri occhi che Cristo prendeva il suo posto
e moriva per lui. Chi avrebbe potuto
convincerlo che non si trattava di una vera sostituzione?
Sapeva di essere condannato a morte per i suoi delitti;
aspettava con terrore il giorno dellesecuzione
capitale. Da un momento allaltro
la porta della sua prigione si sarebbe aperta e sarebbe
apparso chi lo avrebbe trascinato al luogo del supplizio.
Avviciniamoci a Lui e osserviamo il suo terribile orgasmo.
Ecco una chiave entra nella serratura della cella, la
porta cigola e si apre pian piano. Entra il carceriere.
Il suo gesto non ha nulla di violento, lo tratta quasi
con rispetto. Scioglie le sue catene e gli dice di uscire
liberamente e di andare dove vuole.
«Sono libero?», chiede
incredulo Barabba. «Non dovevo
essere crocifisso?»
«Sei libero», risponde il
carceriere. «Vedi quella croce?
- dice, indicandogli il Calvario che non era molto
lontano. - Quella era la tua;
dovevi esserci tu, in questo momento. Il tuo posto e
stato preso da quellUomo che vi sta morendo».
Sì, fratelli e sorelle
carissimi: quel giorno Gesù morì per Barabba; ma
morì anche per me, per voi, per tutti i peccatori.
Morì perché Dio
potesse perdonare i nostri peccati, le nostre
colpe; perché il Cielo potesse essere la nostra
Patria. Cristo é stato il nostro sostituto.
Voglio
servirmi di unaltra bella illustrazione presa dalle
presa dalle Scritture.
Siamo
nel Grande Giorno del Riscatto.
Tutti gli Israeliti sono radunati davanti al
Tempio di Gerusalemme. Il silenzio domina la
grande assemblea mentre il sommo sacerdote
presenta il "capro espiatorio".
Gli occhi di tutti sono fissi
sul ministro.
Egli stende la mano sul "capro"
confessa i peccati di tutti i presenti. L'animale
viene, quindi, preso da uno della moltitudine e
condotto verso il deserto.
Tutti lo seguono con lo
sguardo finché non è completamente scomparso
dietro le colline lontane. Essi sanno che i
loro peccati sono stati trasferiti su
quellanimale, che è ora il loro sostituto.
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Come il "capro
espiatorio" della Scrittura portava su di sé
tutti i peccati del popolo, cosi lAgnello di
Dio, del Quale quellanimale era una figura,
prese su di Sé i peccati di tutti gli uomini.
La
Parola di Dio ci dice: «Ecco
lAgnello di Dio che toglie il peccato del mondo» (Giovanni 1:29).
Nellora terribile in
cui le tenebre coprirono il Golgota; nell'istante in cui
Cristo lanciò il grido straziante: «Dio mio, Dio
mio, perché mi hai abbandonato?» il peccato, il
mio ed il tuo peccato erano su Lui.
Dio stesso aveva voltato
la Sua faccia.
Fu il peccato
delluomo che appese Cristo alla croce; fu il
peccato che lacerò il Suo costato; fu il peccato che
Gli fece emettere quel grido angoscioso. Cristo è
state il mio ed il tuo sostituto.
4. Opera
sufficiente
«Tutte
è compiuto!», gridò Cristo al
termine della Sua Opera.
La redenzione
delluomo era stata portata a termine; era
compiuta. Nulla restava da fare: la salvezza era
pronta per tutti.
Ad
unopera compiuta e perfetta nulla potrebbe
aggiungersi. L'uomo non potrebbe neppure pensare
di aggiungere qualche cosa a ciò che il
Figliuolo di Dio ha compiuto.
Dio è stato completamente soddisfatto; il prezzo
del riscatto è stato pagato per intero. Ora la
riconciliazione è possibile.
|
«Colui che non ha
conosciuto peccato, Egli lha fatto essere peccato
per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in
Lui»
(2°
Corinzi 5:21).
Si darebbe onore a
Dio se si volesse aggiungere qualche cosa
allOpera compiuta da Cristo?
NO!
Si deve accettare quel che ha offerto Cristo ed
essere fiduciosi nellefficacia della Sua
opera redentrice.
5. Motivo dell'Opera
Che
cosa spinse Cristo al grande sacrificio del Calvario?
In altre
parole, quale fu il motivo della Sua Opera?
«Iddio
mostra la grandezza del proprio amore per noi in quanto
che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morte per
noi» (Romani 5:8).
«Iddio
ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito
Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca» (Giovanni
3:16).
Ecco
dunque il movente; ecco ciò che ha spinto Cristo
a sacrificarsi sulla croce per i peccatori di
tutto il mondo.
È stato
lamore la causa del riscatto o il riscatto
la causa dellamore?
In altre parole: «LIddio
del Vecchio Testamento è proprio lo stesso Iddio
del Nuovo Testamento?»
|
Spesso si pensa
allIddio del Vecchio Testamento come ad un Dio
Giudice, Terribile e Potente; mentre si considera
lIddio del Nuovo Testamento come un Dio di
bontà e di misericordia.
È un errore: Dio non può cambiare.
Lamore
ci ha procurato il riscatto.
Il
cuore di Dio si è commosso ed Egli ha mandato il
Suo stesso Figliuolo. Oh, quale amore ineffabile!
Chi potrebbe
comprendere la profondità e lintensità di
questo amore divino?
Pensa: Dio, lEterno, lOnnipotente
Iddio ha tanto amato il mondo da mandare il Suo
stesso Unigenito alla morte della croce perché
fosse ristabilita nuovamente la comunione tra Lui
e luomo caduto.
|
Dio ama il peccatore,
sebbene odii terribilmente il peccato che questi
commette.
Dio
non ci ama quando siamo buoni e ci odia quando siamo
cattivi. Cosi, purtroppo, insegnano alcuni genitori ai
propri figliuoli. Dio ci ama sempre, sebbene odii il
peccato che ci tiene lontano da Lui. Anche un padre
terreno ama il suo figliuolo, sebbene odii tutto ciò che
glielo tiene lontano.
Non hai chiesto tu
lamore: Dio ti ha amato spontaneamente; Egli ti
ha amato fin da tutta leternità.
Pensa, Dio ti ama; non importa quel che hai potuto
fare nella tua vita; Egli ti ama!
Potresti
essere anche il peggior peccatore, potresti
essere il più miserabile degli uomini, Dio
ti ama! Potresti
aver calpestato mille e mille volte il sangue di
Cristo, ti assicuro che Dio
ti ama ancora.
Oh, possa persuaderti che Dio ti ama
infinitamente e le Sue braccia sono aperte per
accoglierti!
Fratello e sorella carissimi, possiamo disprezzare un
cosi grande amore?
6. Estensione
dell'Opera
Un
ultimo pensiero e poi termino.
L'opera
di Cristo è universale.
«Colui
che viene a Me, Io non Lo caccerò fuori»,
dice Cristo in Giovanni
6:37.
"Colui",
cioè tutti quelli che
verranno.
Questa
parola indica in favore di chi e stata compiuta
lopera di Cristo.
Puoi sostituire col tuo nome
il "colui", perché anche tu sei
sicuramente compreso nel piano divino, come lo sono io e
tutti i peccatori della terra.
Il Signore Gesù può
salvare tutti ed è venuto per salvare tutti.
Anche i peggiori peccatori
hanno la possibilità di avvicinarsi a Dio e non saranno
mai scacciati.
Gesù
ha detto: «Io
non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori» (Marco 2:17).
Se
ti reputi giusto, non hai bisogno di Cristo; Egli
non é venuto per te, ma se ti senti un povero
peccatore perduto, puoi esser certo di trovare in
Lui il Salvatore di cui hai bisogno, poiché Egli
e venuto proprio per questo.
|
Amico carissimo, prendi la tua
decisione, prendila in questo stesso istante.
Confida
in quel che Cristo ha fatto per te sulla croce e
non in quel che puoi aver fatto tu.
Confessa che non hai nulla da offrire al
Signore;
confessa
che la tua giustizia, al Suo cospetto,
non è che un povero "abito lordato".
Poni
bene i tuoi piedi sulla solida Roccia. Gesù e solo
Lui con la Sua giustizia, con i Suoi meriti e la Sua
Opera redentrice é il fondamento della tua salvezza
spirituale.
Ho terminato. Ho fatto
tutto il possibile per indicarti i falsi fondamenti della
salvezza, perché tu possa distinguerli ed evitarli.
Ora sta a te fare la
tua scelta. Scegli
Cristo, scegli
subito.
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